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-Piano
del Colore – Progetto
cromatico Piazza Garibaldi Norme
Tecniche di Attuazione Introduzione
La
presente normativa, assieme alla tavolozza dei colori e alla guida pratica delle
tecniche di restauro delle facciate, fa parte integrante del Piano del Colore
–Progetto cromatico di Piaza Garibaldi-. La
normativa si divide in due parti: -la
prima stabilisce le iniziative che dovranno essere adottate dall'Amministrazione
Comunale e le modalita' al fine dell'ottenimento dell'autorizzazione per gli
interventi sulle facciate . -la
seconda illustra invece le norme guida da seguire per ogni tipo d'intervento,
rispettando, anzi puntualizzando gli articoli relativi al decoro dell'aspetto
esterno degli edifici La
normativa del presente Piano non e' in contrasto con le norme tecniche degli
strumenti urbanistici generali vigenti.Nel caso di discordanza tra le normative,
prevalgono quelle del presente regolamento.
Parte
Seconda - Norme Guida
Parte
prima
1.1
Contenuti e scopi del Piano del Colore
ll
Piano del Colore ha come scopo la salvaguardia dei piani verticali degli edifici
prospicienti Piazza Garibaldi, pertanto, oltre a normare gli interventi di
restauro di facciata, sia globale sia per parti omogenee, come illustrato nella
parte seconda, si propone di eliminare le cause del degrado attualmente
esistente a mezzo di :
1)
costituzione di un archivio mirante alla catalogazione di tutti gli elementi che
compongono le facciate, composto da: -tavolozza
dei colori; -elaborazione
di una scheda uniformata, relativa ad ogni singola facciata, comprensiva del
rilievo critico- descrittivo con l'indicazione degli elementi tecno-morfologici
, degli elementi di arredo della facciata e del rilievo cromatico . -rilievo
metrico di ogni singola facciata -documentazione
fotografica 2)
eventuale istituzione di un contributo da assegnare in merito al restauro, sia
globale, sia per parti omogenee delle facciate, che l'Amministrazione Comunale
preciserà con apposito regolamento; 3)
accordo programmatico fra l'Amministrazione Comunale e gli Uffici Tecnici dell'Enel
,della Telecom e del Gas che stabilisca le procedure operative per un
riordino globale degli elementi in vista delle reti distributive dell'energia
elettrica, del telefono, dell'acqua, sulla base dei criteri illustrati al punto
2.4.1.; 5)
elaborazione di norme transitorie, come illustrato al punto 1.4.; 6)
progetto organico, su iniziativa da parte dell'Amministrazione Comunale, per il
riordino della segnaletica stradale e per l'affissione. 1.2
Procedure e modalita' per l'ottenimento
dell'autorizzazione degli interventi di recupero dei piani verticali degli
edifici
Gli
interventi relativi a manutenzione straordinaria, restauro, sostituzione,
modificazione, nuova realizzazione di intonaci, colori di facciata, manti di
copertura ed elementi architettonici-decorativi e dell'oggettistica legata a
funzioni di tipo commerciale quali insegne, targhe, tende frangisole,
contenitori espositivi e distributivi sono oggetto di autorizzazione, e sono
altresi' oggetto di autorizzazione comunale la tinteggiatura, sostituzione per
parti o rifacimento totale degli infissi esterni ed interni, delle aperture
esterne o delle parti metalliche esistenti quali inferriate, parapetti, canali
di gronda e pluviali, nonche' la realizzazione o la sistemazione degli impianti
tecnologici in facciata, quali cavi elettrici, telefonici e le tubazioni del
gas. Sono
oggetto di sola comunicazione, da inviarsi al Comune almeno 20 giorni prima
dell'esecuzione D.I.A. legge 662/94), i lavori relativi agli impianti
tecnologici privati, quali campanelli, citofoni, videocitofoni, buche delle
lettere, antenne televisive. Pertanto
tutti i lavori di facciata, nessuno escluso, sono oggetto di autorizzazione o
comunicazione. Per
gli interventi per cui e' prevista la sola comunicazione si dovranno indicare i
materiali da impiegarsi, come previsto dalle norme guida illustrate nella
seconda parte. Per
gli interventi oggetto di autorizzazione all'atto della presentazione del
progetto, oltre a quanto prescritto dal R.E. sono richiesti i seguenti
documenti: 1)
Elaborazione rilievo architettonico della facciata, esteso a tutte i fronti
prospicienti la pubblica via. 2)
Documentazione fotografica. 3)
Tavola di progetto in scala 1:100 con la indicazione degli elementi tecnico
morfologici e dell'eventuale progetto cromatico . Tale
tavola dovra' essere estesa alle facciate contigue al fine di valutare
contestualmente la compatibilita' dell'intervento. 4)
eventuali tavole grafiche di progetto, opportunamente colorate in scala 1:10 o
1:20, illustranti gli elementi di facciata: architettonici, decorativi,
tecnologici e l'oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale o di arredo. 5)
relazione illustrativa delle forme, dimensioni, materiali e colori
dell'intervento di progetto. 7)
nel caso di ridipintura di facciata o di infissi esterni o di elementi in ferro
e' obbligatorio presentare una campionatura del colore desunto dalle tavolozze
dei colori. 1.3
Fine lavori
Alla
fine dei lavori e' obbligo che gli intestatari dell'autorizzazione o
comunicazione inviino dichiarazione di fine lavori con una idonea documentazione
fotografica . .
1.4 Norme
transitorie Tutti
gli elementi di facciata, architettonici, decorativi, tecnologici e
l'oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale e di arredo con l'entrata
in vigore del presente regolamento verranno tollerati, anche se incongrui,
purche' a suo tempo regolarmente autorizzati. Questi
elementi saranno sottoposti a revisione, applicando i criteri normativi del
presente regolamento, ogni qualvolta venga presentata domanda per il restauro o
la ristrutturazione globale di facciata o semplicemente per il rinnovo
dell'elemento in questione, nel qual caso saranno oggetto di revisione tutti gli
elementi relativi alle parti omogenee, come illustrato nella parte seconda. PARTE
SECONDA
"NORME GUIDA"
2.0
Introduzione
La
presente normativa stabilisce i metodi del restauro e di ristrutturazione dei
piani verticali degli edifici prospicienti Piazza Garibaldi, indicando per ogni
singolo elemento od oggetto di facciata, i materiali, i colori e le forme da
impiegarsi.
La
normativa viene divisa per parti omogenee a significare che, per ogni intervento
relativo ad una parte omogenea, tutti gli elementi che la compongono devono
essere presi in considerazione globalmente. Pertanto nel caso di richiesta di
restauro globale di facciata, sostituzione di un singolo oggetto o progettazione
ex-novo, tutti gli elementi incongrui della stessa parte omogenea devono essere
rimossi. Le
parti omogenee sono cosi' illustrate nei capitoli seguenti: 2.1
Coperture 2.2
Superfici di facciata 2.3
Elementi di finitura 2.4
Impianti tecnologici 2.5
Oggettistica legata a funzioni di tipo commerciale o di arredo 2.6
Segnaletica ed affissioni 2.1.0
Coperture
Nel
seguente Capitolo 2.1, riguardante la parte omogenea relativa alle coperture,
vengono normati gli elementi che la compongono, illustrati ai seguenti punti: 2.1.1
Manto di copertura 2.1.2
Canne fumarie 2.1.3
Abbaini e lucernari 2.1.4
Antenne televisive 2.1.5
Modiglioni di gronda e gronde 2.1.6
Canali di gronda e pluviali 2.1.1
Manto di copertura
Per
tutti gli edifici il rifacimento del manto di copertura dovra' riproporre la
tipologia esistente se compatibile con la tradizione storica che prevede
l'impiego esclusivo di tegole in laterizio. E' da escludersi pertanto in modo
categorico l'impiego di tegole in materiale diverso dal laterizio . Nel
caso di rimaneggiamento del manto di copertura tradizionale e' obbligatoria la
riutilizzazione, per quanto possibile, dei medesimi coppi esistenti con
eventuale inserimento, in maniera alternata e casuale, di nuovi ad integrazione
di quelli non recuperabili; 2.1.2
Canne fumarie
Le
canne fumarie devono, per quanto e' possibile, essere collocate ad una distanza
dal filo di gronda non inferiore alla rispettiva altezza emergente dal tetto. E'
normalmente vietato costruire canne da fumo applicate alle parti visibili dello
spazio pubblico; L'eventuale intonaco della canna fumaria deve essere dipinto
dello stesso colore della facciata. 2.1.3.
Abbaini e lucernari
Per
tutti gli abbaini, nei quali siano rilevabili elementi costruttivi riferibili a
tecniche tradizionali, e' obbligatorio il restauro conservativo, se cio' non si
potesse documentare, e' consentita la ricostruzione conservando le forme
precedenti . Il
posizionamento di lucernari nel manto di copertura potra' essere eventualmente
consentito previa dimostrazione di reali esigenze funzionali, con particolare
riferimento dell'uso del sottotetto e previa dimostrazione della compatibilita'
ambientale. Sono
da escludersi in modo categorico superfici a specchio. 2.1.4.
Antenne televisive
Le
antenne televisive devono essere collocate esclusivamente sulla copertura
degli edifici a distanza dal filo di gronda non inferiore alla rispettiva
altezza emergente dal tetto;sono da escludersi pertanto le installazioni su
balconi.. E'
consigliabile quando cio' e' possibile, l'installazione dell'antenna televisiva
sulla falda interna, quindi non sulla falda prospiciente la piazza. 2.1.5
Mensole di gronda e gronde
Gli
aggetti di gronda in tutti gli edifici nei quali siano rilevabili elementi
costruttivi riferibili a tecniche tradizionali, devono in prima istanza essere
trattati con criteri di restauro conservativo. Se
cio' non fosse possibile, possono essere ricostruite, seguendo le forme,
l'aggetto e le tecniche costruttive tradizionali. Le
cornici modanate in intonaco devono essere consolidate e le eventuali parti
mancanti devono essere ricostruite con malta analoga a quella esistente per
ingredienti, composizione e cromatismo servendosi di un apposito modine con
profilo del tutto uguale a quello esistente. 2.1.6
Canali di gronda e pluviali
I
canali di gronda e le calate dei canali di gronda dovranno essere realizzati in
rame. E'
da escludersi assolutamente l'uso del materiale plastico e dell'acciaio e della
lamiera zincata non verniciata. I
pluviali dovranno avere uno sviluppo circolare, consono alle tradizioni del
luogo, si esclude quindi lo sviluppo quadrato o rettangolare. Il
posizionamento dovra' essere oggetto di particolare studio in relazione alla
partitura compositiva della facciata. Di
norma i pluviali devono essere posizionati, seguendo una linea verticale alle
estremita' della facciata, prevedendone, per quanto possibile, l'uso per due
facciate contigue. I
pluviali non devono quindi essere posizionati al centro della facciata se non
per comprovate esigenze funzionali, e comunque, non devono occludere alla vista
particolari architettonici e decorativi, in presenza degli aggetti delle cornici
orizzontali, devono rispettarne l'integrita', sagomandosi in andamento
curvilineo, rispettando comunque l'assialita'. La
parte terminale del pluviale dovra' essere raccordata alla fognatura
comunale. 2.2.0
SUPERFICI DI FACCIATA
La
parte omogenea relativa alle superfici di facciata e' cosi' suddivisa: 2.2.1
Intonaci 2.2.2.
Rivestimenti di facciata - Particolari architettonici - Decorazioni plastiche 2.2.3
Tinteggiature - 2.2.1
Intonaci
L'intervento
di risanamento degli intonaci di facciata dovrà privilegiare la conservazione
mediante pulitura e consolidamento degli intonaci storici esistenti a base di
malta di calce. Le eventuali integrazioni dovranno essere realizzate con
materiali granulometrie e tecniche analoghe a quelle originali da conservare. Il
rifacimento totale o parziale degli intonaci di tutti gli edifici non deve
quindi assolutamente prevedere l'uso di malta cementizia, è inoltre vietata la
realizzazione di intonaci o rivestimenti plastici di qualsiasi genere. Non
è consentito di norma ridurre a faccia a vista edifici che si presentino
attualmente intonacati, E'
sempre obbligatorio, nel caso di manutenzione e ripristino degli intonaci, che
l'intervento sia realizzato su tutti i prospetti dell'unità edilizia, anche se
di proprietà diverse, visibili dalla pubblica via. . In nessun caso è
consentito che il ripristino della superficie parietale intonacata rimanga a
vista, senza essere dipinta secondo le modalità illustrate al punto 2.2.3. Laddove
esistano lavorazioni plastiche, realizzate in intonaco e caratterizzate da una
trama facilmente leggibile come cornici orizzontali o di aperture, fasce
marcapiano, finto bugnato, lesene, ecc., non potranno essere sostituite da
materiale lapideo. Pertanto,
nel caso di lacune, è obbligatoria la ricomposizione usando malta
composta dagli stessi componenti di quella originale e servendosi di appositi
modini dal profilo identico alle modanature esistenti . Nel
caso in cui la partita compositiva orizzontale dell'edificio lo permetta per la
presenza di fasce marcapiano, è consentito, per il solo piano terra, in
presenza di umidità di risalita, l'uso di intonaci aeranti di malta idraulica
.Sono da escludere gli impasti con componenti sintetici o plastici .
2.2.2.
Rivestimento
di facciata - Particolari architettonici - Decorazione plastica Nel
restauro di facciata è fatto obbligo evidenziare e restaurare gli elementi
decorativi e i particolari architettonici in materiale lapideo o fittile in
origine a vista come: cornici lisce o modanate, fasce marcapiano, lesene e
capitelli, stipiti e frontespizi delle aperture, mensole dei balconi, bugnati . Nel
restauro di facciata non è consentita la apposizione di soglie, e davanzali in
materiale incongruo; è consentita la formazione di copertine in piombo o rame a
protezione di parti aggettanti delle facciate. 2.2.3.
Coloriture e tinteggiature
Tutti
i prospetti intonacati degli edifici compresi quelli laterali e quelli
emergenti dalle coperture e le canne fumarie intonacate, vanno tinteggiati. La
tinteggiatura negli edifici storici, dovrà essere eseguita di norma con
tecniche tradizionali. In principal modo sono consigliate le tecniche ad
affresco a calce. E'
categoricamente vietato l'uso delle pitture lavabili, ancorché traspiranti, e
di tecniche da stendere a spatola, tipo sovraintonaci plastici (graffiati in
genere). I
colori dovranno essere terre naturali riconducibili alla gamma naturale
dell'archiettura locale che indicativamente sono proposti nell'abaco relativo
alla tavolozza dei colori che costituisce parte integrante delle presenti norme
guida. Il
colore da impiegarsi, di norma, viene scelto in relazione alle tracce di
coloritura reperibili sulle facciate valutando al contempo l'inserimento
dell'edificio nel contesto ambientale. In
linea generale tutti i progetti di restauro e ripristino di facciata dovranno
prevedere la diversificazione cromatica per gli elementi
architettonico-decorativi e tecnologici (lesene, cornici, cornicioni, davanzali,
marcapiani, infissi, inferriate, canali di gronda e pluviali ecc.). Negli
edifici dove non sono reperibili tracce di colorazione storica il colore
dovrà essere riproposto secondo le indicazioni della tavolozza dei colori. Quando
l'edificio risulta disaggregato o meglio frazionato in termini di proprietà, ma
conserva inequivocabilmente la costante tipologia originale di una sola unità
edilizia, la colorazione dovrà essere unica. Nel
caso di decorazioni di facciate riproducenti finti bugnati, fasce
marcapiano, incorniciature di finestre, lesene ecc. che presentino lacune, ma
dove sia ugualmente ricostruibile il modulo costitutivo, si dovrà, di norma,
procedere ad una integrazione nelle forme dimensioni e tecniche pittoriche che
dovrà interessare l'intero modulo costitutivo dell'apparato decorativo. 2.3.0.
ELEMENTI DI FINITURA DELLA FACCIATA
Gli
elementi di finitura della facciata sono illustrati ai punti: 2.3.1.
Serramenti esterni ed interni di finestre e porte. 2.3.2
Porte, portoni e vetrine al piano terra. 2.3.3.
Grate, ringhiere e ferri battuti 2.3.1.
Serramenti interni ed esterni
Nel
caso di rifacimento dei serramenti d'oscuramento esterni, dovranno essere
mantenuti invariate le forme, la lavorazione e i materiali del tipo tradizionale
Il
materiale da impiegarsi è solamente il legno verniciato. E'
escluso in modo categorico l'uso di persiane avvolgibili, di qualsiasi natura e
materiale, le quali vengono tollerate solo se previste fin dall'impianto
dell'edificio. Non
è ammesso l'uso esterno di veneziane. E'
altresì vietato l'uso di infissi esterni nelle finestre del piano terra,
prospicienti la pubblica via, che si aprono verso l'esterno. In questo caso è
ammesso solo l'uso di scuretti posti sull'infisso interno . Gli
infissi esterni dovranno essere dipinti con colorazione esclusivamente opaca,
dedotta dalle tracce originali, o in mancanza di queste, si dovrà procedere
alla scelta dei colori tradizionali, diversificati nelle varie tonalità come
illustrato nella tavolozza del colore. Comunque
in tutti i casi la colorazione degli infissi dovrà armonizzarsi con la
tinteggiatura della facciata. E'
inoltre obbligatorio che tutti gli infissi esterni della stessa unità edilizia
abbiano la medesima tinta e tonalità. L'infisso
interno dovrà essere normalmente in materiale ligneo del tipo a telaio,
generalmente a due battenti scompartiti a piu' luci; nel caso di installazione
di vetro camera, potrà essere sostituito da altro, riproponente le stesse
forme, eccetto logicamente lo spessore per l'alloggiamento del vetro camera.
Potrà essere consentito in casi eccezionali l'uso di serramenti in ferro da
verificarsi su progetto specifico e per situazioni particolari. Per
l'infisso interno è obbligatorio l'uso del legno dipinto con colore
o il legno verniciato con venatura a vista. In
ogni caso tutte le aperture della facciata, ad eccezione del piano terra,
dovranno presentare infissi omogenei, per forma e colorazione. Sono
comunque esclusi vetri a specchio e le suddivisioni delle luci del tipo inglese. 2.3.2.
Porte - Portoni - Vetrine
Per
le porte e i portoni in legno ben conservati è consentita la sola
manutenzione. Nel caso invece di infisso di legno estremamente degradato dovrà
essere di norma prevista la sostituzione con un infisso di tipo tradizionale. La
colorazione degli infissi di porte e portoni, fermo restando il concetto di
recupero del colore originale e della integrazione cromatica della intera
facciata, può diversificarsi da quella degli infissi di finestre e porte
dei piani superiori. E'
tollerata, se regolarmente autorizzata, la presenza di serrande preesistenti,
mentre non è ammessa l'installazione ex- novo. Può
essere prevista l'installazione, solo per motivate ragioni di funzionalità, di
serrande di sicurezza avvolgibili, esclusivamente del tipo a maglia verniciata
con colori analoghi agli infissi della vetrina. Sono tassativamente escluse le
serrande a fascioni continui di lamiera, così come i cancelletti retraibili. Le
nuove vetrine dovranno essere arretrate dal filo esterno della facciata di
almeno una testa di mattone (circa 13 cm) e dovranno impiegare materiali consoni
all'immagine storica come precedentemente descritto per gli infissi esterni, in
ogni caso le vetrine di uno stesso esercizio dovranno uniformarsi con tutte le
aperture degli edifici anche se di proprietà diverse.
2.3.3
Grate - Ringhiere - Ferri battuti
Tutti
gli elementi in ferro battuto di rifinitura della facciata costituiscono fattore
essenziale dell'immagine degli edifici, pertanto si dovra' rivolgere particolare
attenzione alla massima salvaguardia. E'
fatto divieto assoluto quindi di rimuovere grate di finestre, ringhiere,
rostre di sopraluci e i piccoli elementi di arredo come ferma-imposte, anelli,
porta stendardi ecc., per i quali di norma e' consentita la sola manutenzione. E'
prevista, in caso di documentato degrado, la sostituzione con stessi materiali,
stesse forme e stessi colori. La colorazione di tutti questi elementi in ferro,
di norma dovra' essere naturale,e potra' prevedere una verniciatura opaca,
colore antracite, di protezione. 2.4.0.
IMPIANTI TECNOLOGICI
Gli
impianti tecnologici vengono divisi in due categorie:
-pubblici
-privati
Per
impianti tecnologici pubblici si intendono i cavi relativi alla rete elettrica e
telefonica e le tubazioni della rete del gas e dell'acqua che sono illustrati al
punto 2.4.1. Per
impianti tecnologici privati, illustrati al punto 2.4.2., si intendono i
campanelli, i citofoni, i videocitofoni, la buca delle lettere e le cassette
postali, gli impianti di refrigerazione, e quant'altro di utilita' privata,
comprese le antenne televisive. 2.4.1.
Cavi elettrici - Fili telefonici - Tubazioni del Gas e
dell'acqua
Nel
caso di restauro di facciate e' doveroso riordinare in modo organico i cavi
della rete elettrica e telefonica attualmente esposti nel prospetto principale,
in modo da rendere pienamente leggibile l'impianto architettonico e nel contempo
occultare il piu' possibile alla vista la presenza dei cavi. Pertanto
i criteri guida dovranno essere: a)
calate verticali poste in corrispondenza dei confini delle unita' edilizie.Per
quanto possibile, le calate dei cavi devono essere nascoste dai pluviali di
gronda; b)
percorsi orizzontali posti nella parte superiore della modanatura delle fasce
marcapiano o fasce di gronda, in modo che i cavi possano essere il piu'
possibile occultati alla vista. In questo caso i cavi dovranno essere dipinti
nello stesso colore della fascia. c)
rispetto assoluto delle presenze di decorazioni plastiche d)
realizzazione di condotti sotto traccia atti ad accogliere i cavi. L'Amministrazione
Comunale stabilira' con gli Uffici Tecnici dell'ENEL, della TELECOM e del GAS-
un riordino globale delle reti distribuite concordando metodi operativi avendo
come base i criteri guida sopra esposti. Le
tubazioni del gas di norma non possono essere installate a vista sulla facciata,
se cio' non fosse previsto da norme di sicurezza, devono trovare alloggiamento,
per quanto possibile, nelle facciate interne, nascoste alla vista dalla pubblica
via e in casi eccezionali, previa specifica autorizzazione, sulla facciata
principale; in questo caso estremo, le tubazioni dovranno essere ordinatamente
allineate in una delle estremita' della facciata e convenientemente dipinte
dello stesso colore della facciata stessa. La
tubazione deve, se possibile, essere installata in una apposita scanalatura. Il
contatore del gas di norma deve trovare alloggiamento non sulla facciata
principale, se cio' non fosse possibile e' tollerata l'installazione in una
apposita nicchia opportunamente occultata da una chiusura, a filo di facciata,
secondo le norme indicate: -gli
sportelli dovranno essere di norma in ghisa color ferro naturale o colore della
facciata; -su
facciate intonacate si ammettono sportelli in plastica a filo, opportunamente
trattati per accogliere un intonachino identico a quello di facciata; -Le
condutture dell'acqua, di norma, non possono essere posizionate in facciata, il
contatore principale deve trovare alloggiamento in una apposita nicchia
ordinatamente allineata con quella del gas e opportunamente occultata da una
chiusura, a filo facciata secondo le norme suindicate che deve essere dipinta
dello stesso colore della facciata o della zoccolatura a seconda della
posizione. 2.4.2
Impianti tecnologici privati
Tutte
le installazioni di impianti tecnologici privati devono rispettare l'ordito
architettonico della facciata. L'apposizione
di campanelli, citofoni e videocitofoni deve avvenire preferibilmente negli
sguinci del vano porta. Se
cio' non fosse possibile devono trovare opportuna collocazione in facciata, ai
fianchi dell'ingresso, in modo da non alterare e coprire gli elementi
architettonici. E' altresi' consigliabile l'installazione sul portone di
ingresso purche' la valenza storico-artistica del serramento lo consenta.
Queste
apparecchiature per la comunicazione, che non devono essere collocate a rilievo,
ma unicamente a filo, esclusa la copertura lievemente aggettante nel caso di
posizionamento in facciata, dovranno essere realizzate con materieli consoni
alla tradizione ed all'immagine della citta' storica, con divieto di
installazione di apparecchiature in alluminio o in materialili plastici; alla
domanda il richiedente deve allegare la documentazione tecnica del materiale che
intende impiegare. E'
consigliato l'uso dell'ottone e del bronzo, mentre e' raccomandato il
restauro delle pulsantiere storiche. Nel
caso di portoni di interesse storico-artistico che non prevedono la buca delle
lettere, queste ultime possono trovare collocazione sulla facciata a
fianco del portone. La cassetta delle lettere potra' essere solamente aperta
all'interno dell'edificio e, all'esterno, dovra' presentare solo una buca
contornata da una cornice. E'
altresi' prevista, ma in questo caso previa autorizzazione comunale, la
installazione di impianti per la comunicazione che raggruppino varie
funzioni(videocitofono, campanelli e cassetta delle lettere) purche' siano
realizzati in nicchia sugli sguinci, sul portone o sulla facciata. E'
infine vietata l'installazione di gruppi di refrigeramento e qualunque altro
impianto tecnologico in facciata o sui balconi. E'
tollerata, solo nel caso che essi siano mimetizzati, quando l'immagine storica
lo permetta, nei portoni, nelle finestre e nelle vetrine ed in ogni caso
l'ingombro dell'apparecchiatura dovra' essere collocato all'interno e non
all'esterno. 2.5.0
OGGETTISTICA LEGATA A FUNZIONI DI TIPO COMMERCIALE
L'insieme
degli oggetti legati allo svolgimento delle attivita' commerciali, costituisce
elemento fondamentale per la riqualificazione dell'immagine urbana. La
loro organizzazione deve percio' rientrare nel progetto di restauro del fronte
edilizio prospiciente la pubblica via. Nel
caso percio' che l'intervento contempli la sola sistemazione degli elementi
illustrati ai punti: 2.5.1.
Insegne 2.5.2.
Targhe 2.5.3.
Tende frangisole 2.5.4.
Illuminazione privata a servizio dei negozi 2.5.5.
Contenitori distributivi ed espositivi 2.5.1
Insegne
Negli
esercizi soggetti a nuova sistemazione, le insegne, sia luminose, che non
luminose, assumeranno andamento interno rispetto al piano di facciata con la
sola collocazione all'interno dei vani delle porte, portoni e vetrine L'insegna
trovera' di norma posizione arretrata di almeno 5 cm. rispetto al filo esterno
degli stipiti e comunque mai in aggetto. Tale
insegna dovra' essere posizionata nella zona superiore dei vani delle aperture e
dovra' seguirne l'andamento. Sono
di norma vietate le insegne addossate al muro e, in maniera categorica, quelle
affisse "a bandiera". Le
insegne luminose devono presentare una superficie illuminante con luce
indiretta, pertanto e' vietato l'uso di luci intermittenti e a variazioni di
colore. Per
quanto riguarda i colori, e' doveroso attenersi alle compatibilita' dell'aspetto
cromatico dell'intera facciata. 2.5.2
Targhe indicanti arti, mestieri e professioni
La
collocazione di targhe indicanti arti, mestieri e professioni sull'esterno degli
edifici; sono consentite ove non si venga ad interferire con decorazioni
plastiche o pittoriche esistenti.E'consigliato l'uso dell'ottone e del bronzo.
2.5.3
Tende frangisole
L'apposizione
di tende frangisole dovra' avere come quadro di riferimento globale l'assetto
dell'intero edificio in cui essa si inserisce, nel rispetto delle
caratteristiche architettoniche decorative dell'immobile. Pertanto
le tende frangisole potranno essere collocate, previa autorizzazione comunale,
solamente al piano terra e a servizio esclusivo dei negozi . Le
tende frangisole non dovranno in particolare nascondere gli elementi
architettonici costituiti dalle cornici delle porte, portoni, vetrine ed
eventualmente finestre . Dovranno
essere del tipo a braccio estensibile che non implichino appoggi e chiusure
laterali; non e' consentito quindi l'uso di tende del tipo a pagoda o a
cappottina. L'aggetto
massimo consentito non puo' superare la larghezza del marciapiede. I lembi
inferiori della tenda dovranno mantenersi ad almeno 210 cm. dal suolo. Nello
stesso edificio, anche se sono presenti piu' negozi, le tende dovranno essere
uniformate il piu' possibile per profilo, altezza da terra, sporgenza e
materiale. La
colorazione delle tende dovra' essere uniforme e compatibile con l'assetto
cromatico dell'intera facciata. Nella
piazza, su sollecitazione di piu' esercenti di servizi pubblici,
l'Amministrazione potra' concedere, previa presentazione di un progetto
unitario, l'installazione di tende o ombrelloni, , che implichino temporaneo
appoggio a terra 2.5.4
Illuminazione privata a servizio dei negozi
L'apposizione
di corpi illuminanti in facciata diversi da quelli della pubblica illuminazione
e' esclusa in tutte le facciate. 2.5.5
Contenitori espositivi e distributivi
Per
contenitori espositivi si intendono le bacheche informative e le vetrinette dei
negozi applicate a rilievo sulla facciata, anche se mobili. Per tali contenitori
e' vietata categoricamente l'istallazione ex novo, ad eccezione di quelli
informativi delle farmacie. Per
quanto concerne le bacheche informative di Enti, Societa', Partiti, Sindacati,
Servizi pubblici, ecc., non potranno trovare posizionamento in facciata. Pertanto
dovranno, nel caso di necessita' di installazione, trovare alloggiamento
all'interno della vetrina della sede. Per
contenitori distributivi si intendono apparecchiature per la distribuzione di
sigarette, caramelle, bancomat ecc. Per
tali contenitori e' vietata assolutamente l'istallazione a rilievo sulla
facciata. Potranno
essere installate, previa autorizzazione, se comprese in un progetto unitario, a
filo vetrina di un negozio o di una banca. Nel
caso di esercizi commerciali non sara' consentita l'installazione anche se
mobile di contenitori o di oggetti pubblicitari al di fuori della vetrina. 2.6.0
SEGNALETICA ED AFFISSIONE
Nel
seguente capitolo 2.6 vengono date indicazioni sulle forme, sui materiali e sul
posizionamento della segnaletica stradale, dalle targhe toponomastiche, dei
numeri civici e delle bacheche per l'affissione prevedendo che l'Amministrazione
Comunale debba predisporre uno specifico progetto organico. 2.6.1
Targhe toponomastiche - Numeri civici - Segnaletica
stradale affissione
L'apposizione
della segnaletica e dei manifesti murali deve avere come quadro di riferimento
il massimo rispetto dell'immagine della citta' storica. Pertanto di norma e'
vietato l'alloggiamento direttamente in facciata, ad eccezione delle targhe
toponomastiche e dei numeri civici; i vari segnali stradali e le bacheche per
l'affissione devono essere sostenuti da pali infissi nel terreno ed accostati
alla superficie della parete. Non e' consentito pero' che tali segnali o
bacheche nascondano cantonate caratterizzate da motivi decorativi, plastici o
pittorici, ne' tantomeno bassorilievi o apparati decorativi. I
criteri guida consigliati dalla presente normativa sono in primo luogo un
conveniente raggruppamento e nel particolare: -l'indicazione
toponomastica sia realizzata in pietra con scritte incise e colorate -i
numeri civici siano realizzati in tavolette di pietra con le cifre incise
e colorate di nero e posizionate a ridosso sulla facciata, ma non sugli stipiti,
di norma sulla sinistra del portone di ingresso all'altezza dell'imbotte
dell'architrave o della corda dell'arco. -gli
indicatori di monumenti e di servizi di pubblica utilita' siano realizzati in un
unico cartello, raggruppante le varie indicazioni ed avente la stessa larghezza
delle targhe toponomastiche. Questi segnali dovranno essere realizzate in
metallo colorato con fondo marrone e scritte bianche. -la segnaletica stradale sia ridotta al minimo indispensabile evitando doppioni e sovrapposizioni. Cittanova
li 29 Aprile2000
Il Progettista
Arch. Giovanna Fonti Comune
di Cittanova –Piano del Colore –Progetto cromatico piazza Garibaldi –
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
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Progettista arch. Giovanna
Fonti
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